La Val Tidone è una vallata formata dal torrente Tidone situata nelle province di Pavia e Piacenza.

Il Monte PeniceQuesta valle che si incunea tra la val Luretta Diga del Molato- Nibbianoad est e la valle Staffora e l’Oltrepò pavese ad ovest, inizia alle pendici del monte Penice (1460 m s.l.m.) e si estende in una zona collinare fino alla pianura dove il torrente omonimo confluisce nel Po.

In prossimità di Molato di Nibbiano, una poderosa diga (ultimata nel 1928) forma il lago di Trebecco, un bacino di modesta estensione la cui acqua è utilizzata per l’irrigazione e la produzione di energia elettrica.

Oltre il Tidone altri torrenti contribuiscono all’alimentazione: il Morcione che scende da Zavattarello e i più piccoli, il rio Cabarato e il fosso della Fega a est e il fosso del Vago e il fosso delle Carrare a ovest.

Il suo nome deriva dall’antico borgo di Trebecco, oggi frazione di Nibbiano, che al tempo della costruzione della diga era un comune autonomo, sito all’interno della giurisdizione provinciale pavese, di cui faceva parte la porzione di vallata interessata dalla costruzione del bacino.

A ricordare l’importanza strategica che ebbe la val Tidone nei secoli, rimangono numerosi castelli, si può dire che ogni paese ne abbia uno:

Rocca di Pianello Val Tidone

Rocca di Pianello Val Tidone

Castello di Corticelli - Nibbiano

Castello di Corticelli

Trebecco Val Tidone

Trebecco Val Tidone

Castello di Castelnovo

Castello di Castelnovo

Castello di Romagnese

Castello di Romagnese

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Di particolare imponenza sono:

Castello di Zavattarello e Rocca d’Olgisio

Castello di Zavattarello

Castello di Zavattarello

Rocca d'olgisio

Rocca d’olgisio

Rocca d’Olgisio: imponente complesso posto su di una rupe scoscesa a cavallo tra la Val Tidone e la Val Chiarone a 564 m di altezza, che in questa zona di non elevati rilievi permette una vista panoramica sulla pianura Padana e la valli circostanti. All’interno possiamo vedere il mastio, l’oratorio, il pozzo, saloni affrescati e un loggiato cinquecentesco, all’esterno alcune grotte, che ospitavano una necropoli preistorica, sono legate ad avvenimenti leggendari e sacri: la grotta delle sante (Faustina e Liberata) dei coscritti e del cipresso. Per saperne di più sulle visite guidate

 

La parte alta di questa valle fa parte del territorio culturalmente omogeneo delle quattro province, caratterizzato da usi e costumi comuni e da un repertorio di musiche e balli molto antichi. Strumento principe di questa zona è il piffero appenninico. Tra le tradizioni che continuano a vivere vi è quella del Cantamaggio: nella notte dell’ultimo giorno di aprile gruppi di canterini passano per le cascine, suonando e cantando strofe augurali (diverse per i vari paesi), chiedendo uova, si chiama la galeina grisa. Nella zona di Pianello si conclude con una cena in piazza con una tavolata ininterrotta per tutti i partecipanti, a Romagnese si svolge il sabato Santo mentre a Cicogni si tiene nei primi giorni di maggio.

Importanti iniziative in ambito culturale sono gli Eventi Musicali Internazionali della Val Tidone (Concorsi Internazionali di Musica della Val Tidone, Val Tidone Festival e Val Tidone Summer Camp), promossi ed organizzati dalla Fondazione Val Tidone Musica in collaborazione con l’Associazione Culturale Tetracordo.

Ambienti naturalistici:

Alla foce del Tidone si trovano molti boschi di salici mentre sulle colline, accanto alle coltivazioni agrarie predominanti, rimangono residui boschivi di essenze caducifoglie come roverelle, carpini, castagni e noccioli.

Aspetti particolari di vegetazione naturale si ritrovano in ambienti rupestri, dove vivono specie resistenti alla siccità e alla forte insolazione.
La fauna della zona comprende lepri, volpi, tassi, donnole, faine, cinghiali, pochi scoiattoli, fagiani, pernici comuni, falchi e gufi.
Accanto ai campi con coltivazioni cerealicole ci sono pascoli in cui vivono specie spontanee, erbacee ed eliofile.

Il bosco:

Nella media Val Tidone i boschi si sviluppano solo sui pendii più ripidi non coltivabili. I boschi di latifoglie si trovano a Frassineto, a M. Aldone, a M. San Martino, a Santa Giustina e nella Rocca d’ Olgisio.
I boschi di latifoglie sono costituiti da: roverella, cerro, castagno, acero montano, carpino nero, robinia, frassino, farnia, ormello.

Il clima:

pianello-nebbiaIl clima della valle non è completamente omogeneo; vari fattori come: l’ altitudine, il soleggiamento, la presenza di correnti di varia provenienza contribuiscono a diversificarlo.

La Val Tidone appartiene al tipo climatico padano-continentale. La parte iniziale della valle, dove i rilievi sono più elevati, rientra nella fascia a clima appeninico.
La continentalità determina forti escursioni termiche annue. Le estati sono calde e secche; gli inverni si presentano freddi e umidi. Le precipitazioni sono di modesta entità soprattutto in pianura e nella media collina; più piovosi sono i territori dell’alta valle al di sopra dei 600- 700 metri d’ altitudine. Le stagioni più piovose sono l’ autunno e la primavera. Nevica in tutta la valle e la neve rimane a lungo sul terreno, soprattutto nelle località esposte a nord.

Pianello Val Tidone

dove dormire a Pianello Val Tidone

Il paese di Pianello è adagiato sulla riva destra del torrente Tidone in corrispondenza della confluenza con in torrente Chiarone, sito ad un’altitudine di 192 mt. s.l.m. presenta un territorio collinare e boschivo perfetto per le escursioni in mtb e a piedi. Percorrendo gli itinerari consigliati potrete godere della splendida natura dell’appennino piacentino, lontano dal traffico, dallo stress e dall’inquinamento.

pianello2Il 1 Maggio a Pianepianello3llo si aprono le danze ad una serie di feste, eventi e manifestazioni anche importanti come il Concorso internazionale di Musica della Val Tidone, pianello1per concludere la stagione con la festa Patronale di San Maurizio che racchiude la rassegna dei vini locali proposti dall’Associazione PIANELLO FRIZZANTE. Troverete ottime trattorie e agriturismi a conduzione famigliare che soddisfaranno i vostri palati con il meglio della cucina piacentina, inoltre la zona è famosa per i suoi salumi (coppa, pancetta, salame e cotechino) che potrete gustare e acquistare direttamente dai produttori locali che seguono antiche tradizioni di lavorazione artigianale per un prodotto finale di alta qualità. Da queste splendide terre nascono eccellenti vini tra i quali Gutturnio, Malvasia, Ortrugo, ed altri ancora da degustare direttamente nelle aziende vitivinicole presenti sui percorsi.

Nibbiano:

nibbiano1Situato nella media val Tidone, il suo territorio si estende sulla zona collinare punteggiata da piccoli borghi. nibbiano2Il paese si trova nel fondovalle a 284 m s.l.m. di altezza, presso la confluenza del torrente Tidoncello con il Tidone, che forma con la diga del Molato il lago artificiale di Trebecco, di cui la parte nord compete a Nibbiano. Già abitato nella preistoria, al tempo dei romani si chiamava Curte Neblani. Centro di una certa importanza poiché posto sulla confluenza di due percorsi, verso la Liguria lungo la val Tidone e verso la val Trebbia passando per Pecorara, Cicogni e il Colle della Crocetta, appartenne al monastero di San Colombano di Bobbio. Le prime notizie del castello di Nibbiano (curte de Neblano cum castro et torri) risalgono al 1029, mentre su quello di Trebecco (castrum de Durobecho) risalgono al 27 luglio 971; in seguito furono costruite le fortezze di Trevozzo e di Sala Mandelli.

 Pecorara:

pecorara1Piccolo centro agricolo situato in una posizione tranquilla e boschiva nella valle del Tidoncello, piccolo torrente tributario del Tidone. Si trova al limite nord-ovest della provincia, confinante con l’Oltrepò pavese con i comuni di Romagnese e Zavattarello.

Il territorio comunale di Pecorara è stato teatro negli anni della seconda guerra mondiale di numerosi episodi di lotta di Resistenza da parte delle prime bande Partigiane formatesi nelle colline adiacenti.pecorara2

Nella frazione di Praticchia si può visitare il Giardino botanico alpino di Pietra Corva, sotto la gestione dell‘Istituto di Botanica dell’Università di Pavia, ospita piante d’alta quota che, pur provenendo da vari sistemi montuosi, si sono adattate alle condizioni climatiche dell’Appennino

L’Osservatorio Astronomico si trova in località Lazzarello di Pecorara, in posizione elevata (785 m/slm), isolata e lontana dall’inquinamento luminoso. Realizzato dal Gruppo Astrofili di Piacenza in collaborazione con l’amministrazione comunale e con alcuni sponsor pubblici e privati. Consente al Gruppo Astrofili di Piacenza di esercitare la pratica e la divulgazione dell’astronomia da una posizione privilegiata, di particolare interesse per gli appassionati di scienze astronomiche e per le scolaresche.